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ECCO LE REGOLE PER RAFFORZARE IL SISTEMA IMMUNITARIO

05 Marzo 2020
da Sanità e Informazione del 5 marzo 2020

L’influenza si previene e cura anche a tavola. Muscaritoli (SINuC): «Ecco le regole per rafforzare il sistema immunitario»

Cosa dobbiamo mangiare per mantenerci in salute tutto l’anno e prevenire le infezioni come il coronavirus? E qual è l’alimentazione corretta per una persona con sindrome influenzale? Facciamo chiarezza con il presidente della Società italiana di nutrizione clinica e metabolismo

 

L’Italia è alle prese con la gestione dell’emergenza coronavirus: il Governo vara misure per cercare di contenere l’epidemia e medici, infermieri e operatori sanitari lavorano notte e giorno per assistere i pazienti.

Il ministro della salute, Roberto Speranza invita «gli italiani a rispettare le disposizioni, con senso di responsabilità». Oltre alle dieci indicazioni di base raccomandate dall’Istituto Superiore di Sanità per contenere la diffusione del contagio, risultano fondamentali i comportamenti individuali per tutelare noi stessi e gli altri. Non dobbiamo dimenticare, però, una regola che vale sempre, ancor di più in questo momento storico: è importante seguire un’alimentazione varia, sana e corretta che possa aiutare il nostro sistema immunitario a funzionare meglio.

Maurizio Muscaritoli, il presidente Sinuc (Società Italiana di nutrizione clinica e metabolismo) e Direttore UOC di Medicina Interna e Nutrizione Clinica alla Sapienza di Roma, ci ha spiegato quali sono le regole generali da seguire, se esiste un “menu” da influenza e quali sono gli alimenti amici del sistema immunitario.

 

Presidente, come mantenersi in forma durante l’anno, soprattutto nei mesi invernali e prevenire così anche le forme influenzali?

«Bisogna conservare uno stile di vita sano, adeguarlo alle stagioni, facendo attività fisica se possibile e mantenendo un’alimentazione che sia il più possibile aderente a quelli che sono gli schemi della dieta mediterranea. Rispettiamo sempre di meno la stagionalità degli alimenti perché le tipologie di agricoltura moderna ci mettono a disposizione tutto l’anno alimenti che invece sono tipicamente stagionali. Considerato che noi abbiamo la fortuna di vivere in uno dei Paesi dell’area mediterranea, quello forse in cui la dieta mediterranea potrebbe essere meglio rappresentata, io ritengo che per un cittadino italiano sia utile, facile e doveroso consumare tutto l’anno alimenti che hanno a che fare con quella determinata stagione. Paradossalmente, l’inverno è ricchissimo di alimenti che fanno parte della sana e corretta alimentazione: pensiamo a tutti gli ortaggi, agli agrumi, alle verdure a foglia larga, alle crucifere o brassicacee (cavoli, cavolfiore, broccoli e broccoletti), per le quali è stato meglio identificato il ruolo positivo nei confronti di alcune malattie come il cancro. La ricetta è quella di consumare alimenti stagionali sia d’inverno che d’estate. I primi freddi non devono farci passare le giornate sul divano, ma dovremmo piuttosto adeguare la nostra attività fisica alla stagione. Queste regole valgono tutto l’anno».

Esiste una dieta anti-influenza?

«Non esiste una dieta anti-influenza, ma esiste uno stato fisico tale che ci permette di difenderci meglio da malattie come l’influenza o il coronavirus, che ha un’alta contagiosità. Generalmente le malattie respiratorie non si trasmettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto tra alimenti crudi e cotti. Se mangiamo un alimento contaminato, il virus va nello stomaco e non contagia le vie respiratorie quindi non si propaga. Le norme igieniche sono necessarie per evitare la contaminazione delle mani che portate a contatto con la mucosa del naso o degli occhi potrebbero favorire successivamente la propagazione del virus. Abbiamo visto che ci sono delle fasce di popolazione più a rischio di sviluppare complicanze che, in alcuni casi, sviluppano una malattia che a volte, purtroppo, esita nella morte. Sono i malati cronici, soggetti anziani e fragili più suscettibili non tanto all’infezione, ma alle conseguenze negative dell’infezione. Spesso, finora il coronavirus ha fatto aggravare le loro condizioni. La popolazione anziana è più scossa da questa emergenza perché ha minore resilienza agli eventi di stress esterno e molto spesso è anche malnutrita. Non ha uno stato di nutrizione ottimale, c’è perdita di massa magra o grassa, l’alimentazione è incompleta o insufficiente; questo aumenta il rischio di ammalarsi di patologie infettive. Questo può ridurre la resistenza di pazienti anziani e fragili a una malattia virale, come quella del coronavirus, che nella popolazione adulta e sana determina, in genere, una malattia non grave. Le persone che hanno uno stato nutrizionale migliore sono quelle più difese dall’infezione. L’assunzione con la dieta di alimenti ad elevato contenuto di sostanze antiossidanti come la vitamina C, B ed E è associata ad una migliore risposta immunitaria. In generale, bisogna far attenzione ad alimentarsi in maniera adeguata sempre, se non ci sono patologie sottostanti che influenzano l’assorbimento dei nutrienti e delle vitamine, il cocktail di vitamine e antiossidanti contenute negli alimenti è più che sufficiente a garantire il mantenimento dello stato di salute. Non serve imbottirsi di preparati vitaminici, è superfluo. La supplementazione con vitamine va fatta in alcuni casi specifici: se ci sono periodi nei quali il rischio di contrarre un’infezione è maggiore, come adesso con l’epidemia da coronavirus, può essere un buon momento per fermarsi a riflettere se mangiamo in maniera adeguata rispettando le famose tre porzioni di frutta e tre porzioni di verdura al giorno».

 

Cosa deve mangiare una persona in uno stato influenzale e/o contagiata da coronavirus?

«Se si ha la febbre, e quindi si rimane a letto, non c’è troppo bisogno di calorie, l’importante è ripristinare i fluidi che vengono persi con l’aumento della temperatura e con la sudorazione indotta dalla febbre o dagli antipiretici come il paracetamolo. A maggior ragione, se siamo in presenza di bambini e anziani che tendono alla disidratazione. L’acqua è il metodo migliore, vanno bene anche le spremute di agrumi e frutta, chiaramente senza zuccheri aggiunti per i diabetici. L’influenza spesso fa passare l’appetito e fa venire la nausea: a causa dell’infiammazione, che è la prima difesa che l’organismo mette in atto per auto medicarsi. Un’ottima fonte di fluidi e anche di sali minerali è il brodo vegetale fatto con verdure stagionali e, chiaramente, tutti gli alimenti freschi ci aiutano ad assumere le vitamine. In questa condizione, se l’alimentazione è ridotta e ci sono deficit vitaminici, si possono assumere integratori. Durante l’influenza servono anche le proteine, i mattoni dei nostri muscoli, sia animali che vegetali. L’alimentazione del malato che deve riprendersi e ricostituire una buona risposta immunitaria deve essere garantita da un buon apporto proteico e calorico. Molte persone non riescono a mettere in atto un’efficace risposta immunitaria proprio perché si trovano privi di riserve. Il muscolo è una fonte di elementi che servono alle cellule del sistema immunitario, che sono principalmente amminoacidi; se abbiamo poco muscolo a disposizione, come le persone anziane e malate croniche, anche la risposta immunitaria può essere ridotta. Ecco perché i nostri anziani sono più esposti alle infezioni e alle loro negative conseguenze».

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